mercoledì 24 agosto 2016

L'ora buona

Fabio Falcone Photo

Fra le sette e le otto di sera il cielo diventa rosa, anche se non è l'Ovest, e il sole per dispetto tramonta dall'altra parte.
Fra le sette e le otto di sera non ci sono mai state guerre: è troppo tardi per cominciare, e poi si ha fame e tutti vanno, restano, passeggiano, come se avessero già fatto tutto quello che dovevano fare nella giornata.
Fra le sette le otto di sera non c'è il pieno silenzio, come di notte, ma tutti parlano con la voce stanca, attendendo la sorpresa nell'ora tarda.
Fra le sette e le otto di sera io corro, e mi sembra di non aver fatto altro in tutta la mia vita, anche se stavolta è diverso: non seguo più un'ombra, ma seguo un'impronta, la mia.
Fra le sette e le otto di sera è inevitabile pensare alle cose belle: propositi, miglioramenti e programmi, come una giornaliera Vigilia di Natale.
E poi ci sei tu, e questo è l'effetto che mi fai: torno a casa e scrivo.
Tu mi fai sentire sempre fra le sette e le otto di sera.


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